Domenica delle Palme. È allo stesso tempo l’ora della luce e l’ora delle tenebre.
L’ora della luce poiché, ce lo racconta il Vangelo di oggi, il sacramento del Corpo e del Sangue è stato istituito, “Prendete e mangiate, questo è il mio corpo... Bevetene tutti, perché questo è il mio sangue dell’alleanza, che è versato per molti per il perdono dei peccati.”. Come la morte è arrivata dall’uomo così anche la risurrezione è arrivata dall’uomo, il mondo è stato salvato per mezzo di Lui. Questa è la luce della Cena.
Giuda. Al contrario, la tenebra viene da Giuda. Un uomo che non ha sopportato il peso della sua vocazione. Egli incarna il dramma della piccolezza umana. Era un brav’uomo, come molti altri. È stato chiamato come gli altri. Non ha capito cosa succedeva intorno a lui. Ma gli altri lo avevano capito?
Possiamo guardare a Giuda come uno strumento obbligato per la redenzione? Probabilmente non possiamo dire che abbia svolto un ruolo "necessario" nella redenzione secondo la fede cristiana. Infatti, la redenzione dell'umanità attraverso la morte e la risurrezione di Gesù è stata pianificata da Dio fin dall'inizio e non dipende dalle azioni di alcuna persona, né Giuda né altri.
Tuttavia, la figura di Giuda Iscariota, l'apostolo che ha tradito Gesù consegnandolo ai suoi nemici, è stata considerata importante per il cristianesimo in quanto ha rappresentato il compimento delle profezie del Vecchio Testamento riguardo alla morte del Messia. Infatti, il suo tradimento ha portato alla cattura e alla condanna di Gesù, che ha accettato di morire sulla croce per la salvezza dell'umanità.
Nella tradizione cristiana, Giuda è spesso visto come un simbolo del peccato e della colpa, ma questo non significa che la sua azione sia stata necessaria per la redenzione. La morte di Gesù sulla croce e la sua risurrezione sono state compiute come un atto d'amore volontario di Gesù per l'umanità, che ha scelto di sacrificarsi per la salvezza dell'umanità.
Pietro ha rinnegato tre volte e Giuda ha gettato le sue monete d’argento, urlando il suo rimorso per aver tradito un Giusto. Perché la disperazione ha avuto la meglio sul pentimento? Giuda ha tradito, mentre Pietro che ha rinnegato Cristo è diventato la pietra su cui è fondata la Chiesa. Perché nessuno si è interessato al pentimento di Giuda se non per condannarlo per l’eternità? «Amico, per questo sei qui!» Gesù l’ha chiamato “amico”!
L'ingresso trionfale di Gesù a Gerusalemme, celebrato oggi, è stato un momento di grande entusiasmo per la folla che lo ha accolto con rami di palma e di ulivo, acclamandolo come re e Messia. Tuttavia, pochissimi giorni dopo, questa stessa folla ha chiesto la crocifissione di Gesù durante il processo condotto da Pilato.
Questa apparente contraddizione è stata oggetto di riflessione e di interpretazione da parte dei teologi e degli studiosi della Bibbia. Una delle spiegazioni più comuni è che la folla che ha accolto Gesù a Gerusalemme era principalmente composta da poveri e da persone che speravano in un Messia politico e nazionalista, capace di liberare il popolo ebraico dall'occupazione romana. Queste persone si aspettavano un Messia potente e trionfatore, e probabilmente hanno frainteso il messaggio di Gesù, che invece si presentava come un re umile e pacifico.
D'altra parte, la folla che ha chiesto la crocifissione di Gesù durante il processo era probabilmente composta da altri gruppi di persone, come i sacerdoti, gli scribi e i farisei, che vedevano in Gesù una minaccia per l'ordine sociale e religioso dell'epoca. Queste persone temevano che l'insegnamento di Gesù potesse causare disordini e ribellioni contro l'autorità romana, e per questo lo consideravano un pericoloso sovversivo.
La contraddizione tra l'ingresso trionfale di Gesù a Gerusalemme e la sua crocifissione può essere quindi vista come il risultato di aspettative diverse e a volte contrastanti rispetto alla figura del Messia. Tuttavia, per i cristiani cattolici, la morte e la risurrezione di Gesù rappresentano la vittoria definitiva sulla morte e sul peccato, e la riconciliazione dell'uomo con Dio.
La Settimana Santa. La Domenica delle Palme è il primo giorno della Settimana Santa, che culmina nella celebrazione della Risurrezione di Gesù nella Domenica di Pasqua. Durante questa settimana, noi cristiani cattolici commemoreremo la passione, la morte e la risurrezione di Gesù attraverso una serie di liturgie e celebrazioni.
Celebreremo il Giovedì Santo, in cui si ricorda l'Ultima Cena di Gesù con i suoi discepoli, l'istituzione della Eucarestia e si celebra il rito del lavaggio dei piedi.
Il Venerdì Santo, che commemora la passione e la morte di Gesù sulla croce, con la celebrazione della Via Crucis e della Liturgia della Passione.
La Veglia Pasquale, che si tiene nella notte tra il Sabato Santo e la domenica di Pasqua, è la celebrazione più importante della Settimana Santa. Durante la Veglia, accenderemo il Cero Pasquale, segno del Cristo Risorto, la Luce del mondo, che ha trionfato sulla morte e sul peccato. La luce che illumina la via della verità e della giustizia e la speranza della vita eterna. Proclameremo la risurrezione di Gesù nella celebrazione della liturgia eucaristica.
Infine, la Domenica di Pasqua è il culmine della Settimana Santa e rappresenta la vittoria definitiva di Gesù sulla morte e sul peccato e sulla salvezza dell'umanità.
Signore, in questa Settimana Santa, ricordando il tuo amore per l'umanità, manifestato nell'incarnazione di tuo Figlio, nella sua passione e morte sulla croce, e nella sua risurrezione gloriosa, ci affidiamo a te, consapevoli del tuo amore infinito, che ci ha riscattati e ci ha dato la vita eterna.
Aiutaci a vivere in modo coerente con i tuoi insegnamenti, testimoniando il tuo amore e la tua speranza nelle nostre famiglie, nel nostro lavoro, e in tutti i momenti della nostra vita. Concedici la forza e la grazia necessarie per affrontare le difficoltà e le sfide della vita, e per rimanere saldi nella nostra fede in te.