In questa terza domenica siamo chiamati a riflettere su tre letture che possiamo ricondurre al tema della sete spirituale percepita dall’uomo. L’acqua, di cui la sete ha bisogno per essere soddisfatta, nella sua caratteristica di indispensabilità alla vita, è il simbolo naturale accostabile alla sete spirituale dell’uomo. In particolare, la storia della donna samaritana che Gesù incontra vicino ad un pozzo, descritta nel Vangelo, ci offre una profonda meditazione sul desiderio umano di trovare vera pace e soddisfazione spirituale.
In Esodo 17,3-7 gli Israeliti, nel loro cammino verso la terra promessa, si trovano in mezzo al deserto e iniziano a lamentarsi con Mosè perché non hanno acqua da bere. Mosè si rivolge a Dio che gli suggerisce di colpire una certa roccia con il suo bastone. Egli obbedisce e, miracolosamente, l'acqua comincia a sgorgare dalla roccia e gli Israeliti possono dissetarsi.
È uno dei molti interventi che Dio compie per aiutare gli Israeliti nel loro viaggio attraverso il deserto, ma ciò che vuole sottolineare è l'importanza della fede e della fiducia in Dio: gli Israeliti hanno bisogno di capire che devono affidarsi completamente al Signore per soddisfare i loro bisogni più basilari, come l'acqua.
Anche per noi oggi, questo passo può essere un incoraggiamento a fidarci di Dio nei momenti di difficoltà e di incertezza, sapendo che Egli è fedele e provvederà per noi se lo cerchiamo sinceramente. Ci ricorda inoltre l'importanza della gratitudine che dovremmo avere verso Dio per tutte le benedizioni grandi e piccole che riceviamo ogni giorno.
Romani 5,1-2.5-8. Ancora una volta in questo periodo quaresimale, siamo indotti a concentrarci sulla giustificazione che ci viene attraverso la fede in Cristo.
Per l'apostolo Paolo la giustificazione per mezzo della fede in Gesù Cristo porta pace con Dio e ci dà accesso alla sua grazia. Ribadisce che la salvezza è un dono di Dio che viene dato a noi attraverso la fede in Gesù Cristo, non attraverso le nostre opere.
Paolo spiega inoltre che Dio dimostra il suo amore per noi attraverso il fatto che Cristo è morto per noi quando eravamo ancora peccatori. Segno dell'amore incondizionato di Dio per noi, nonostante i nostri peccati e le nostre mancanze. Fa notare che Cristo non è morto per noi perché eravamo buoni o meritavamo la sua morte, ma perché Dio ci ama così tanto che ha sacrificato il suo unico figlio per la nostra salvezza.
Viene così sottolineata l'importanza della fede in Gesù Cristo quale mezzo per la nostra salvezza e la nostra giustificazione davanti a Dio. Esse non dipendono dalle nostre opere, ma sono un dono di Dio per mezzo della sua grazia e del suo amore. Siamo per questo invitati a riflettere e ad apprezzare l'enorme sacrificio che Cristo ha fatto per noi e a vivere in modo tale da onorare il suo sacrificio e la sua grazia, camminando nella santità e nell'amore per gli altri.
Giovanni 4,5-42. Gesù si trova a passare attraverso la regione della Samaria e si ferma al pozzo di Sicar per riposarsi. Qui incontra una donna samaritana che viene a prendere acqua dal pozzo e comincia a parlare con lei. Gesù le chiede di dargli da bere e poi le parla del "dono di Dio" e dell'acqua viva che Egli può dare, che darà alla persona che la beve una vita eterna. La donna è sorpresa da questa offerta e chiede a Gesù di dargli questa acqua viva.
Gesù rivela che conosce il suo passato e il fatto che ha avuto cinque mariti, e che quello con cui vive attualmente non è suo marito. La donna è stupita dalle conoscenze che Gesù ha di lei e capisce che è un profeta.
Gesù le parla della vera adorazione e le rivela di essere il Messia atteso, il Cristo. L'"acqua viva" di cui parla scaturisce da una fonte inesauribile di soddisfazione spirituale che può essere raggiunta solo attraverso la fede in lui. Solo attraverso una relazione personale con Cristo possiamo colmare questa sete, trovare la vera soddisfazione spirituale e la pace interiore.
È una sete che va oltre le necessità fisiche, ma che si riferisce alla nostra anima e alla nostra ricerca di senso nella vita. Troppo spesso, cerchiamo di soddisfare questa sete con cose che ci offrono solo una soddisfazione temporanea, come il denaro, il potere, la fama, il successo. Tuttavia, alla fine, queste cose ci lasciano sempre con un vuoto interiore che non possono colmare. Solo Dio può saziare la nostra sete spirituale, e lo fa attraverso Gesù Cristo, il Figlio di Dio. Gesù ci offre acqua viva per la vita eterna, una fonte inesauribile di soddisfazione spirituale.
Gesù offre la sua grazia e il suo amore a tutti, indipendentemente dalla loro storia o provenienza. L'incontro tra Gesù e la samaritana è la testimonianza della missione universale di Gesù, che viene a salvare tutti gli uomini e le donne, soprattutto quelli che sono ai margini dalla società.
Accogliamo Gesù nella nostra vita e beviamo dall'acqua viva che Egli offre. Egli ci chiede di fare della nostra vita una vera adorazione di Dio, seguendo il suo esempio e vivendo nella verità e nell'amore.