Ez 37,12-14. È un messaggio di speranza per il popolo di Israele che si trovava in esilio. Il profeta Ezechiele ha ricevuto una visione in cui ha visto un campo di ossa secche riferimento a Israele, ormai morto e senza speranza.
La visione ha un forte impatto emotivo e spirituale: Ezechiele viene portato in una valle piena di ossa secche, un simbolo della desolazione, della morte e della perdita di speranza. Ma poi, con la parola del Signore, le ossa secche si animano e si ricompongono, formando nuovamente corpi vivi.
È una promessa che riaccende la speranza anche ai giorni nostri. Possiamo vedervi una promessa di speranza per i popoli che stanno attraversando periodi difficili come guerre, disastri naturali o crisi economiche, tutte cose molto attuali. Dio è sempre presente per guidarci e aiutarci a superare queste situazioni difficili.
Possiamo interpretarla anche come una promessa di resurrezione e di vita eterna. Come cristiani, crediamo che la morte non sia la fine e che un giorno saremo resuscitati per vivere in eterno con Dio. Questa speranza ci dà la forza di affrontare le difficoltà della vita quotidiana e di guardare al futuro con ottimismo e fede.
Romani 8,8-11. È un passo biblico molto significativo che parla della vita nello Spirito Santo. L'apostolo Paolo ci dice che la vita secondo la carne, ossia una vita senza Dio, porta solo alla morte mentre la vita nello Spirito porta alla giustizia e alla pace.
Paolo afferma che coloro che vivono secondo la carne non possono piacere a Dio. Se cerchiamo di vivere la nostra vita in modo egoistico, cercando solo il nostro piacere e il nostro benessere, allora non possiamo trovare la vera pace e la felicità che Dio vuole per noi.
Al contrario, coloro che vivono nello Spirito Santo hanno la vita e la pace. Lo Spirito abita in noi e ci dà vita. Infatti, è colui che ha risuscitato Gesù dai morti e può risuscitare anche noi dalla morte spirituale e portarci alla vita in Dio, nella dimensione eterna.
Giovanni 11,1-45. Gesù viene informato che il suo amico Lazzaro è malato. Tuttavia, rimane dove si trova per altri due giorni prima di partire per la casa di Lazzaro a Betania, vicino a Gerusalemme. Quando arriva, scopre che Lazzaro è morto da quattro giorni e che i suoi familiari e amici lo stanno piangendo.
Gesù si unisce al pianto dei parenti ed amici ma allo stesso tempo si rivolge al Padre chiedendo, nella preghiera, il ritorno alla vita dell’amico. Lazzaro risorge miracolosamente e viene liberato dalle bende della tomba.
Questo episodio sottolinea la potenza di Gesù Figlio di Dio e il suo potere di risuscitare i morti. Dimostra anche l'amore di Gesù per i suoi amici e il suo desiderio di aiutarli anche quando sembra essere troppo tardi.
Possiamo leggere questo racconto come un messaggio di speranza anche per noi cristiani di oggi. Ci ricorda che Gesù ha il potere di vincere la morte e di portare vita nuova anche nelle situazioni più difficili. Ci invita a confidare nella bontà e nella misericordia di Dio anche quando le circostanze sembrano avverse. Ci insegna l'importanza della fede e della speranza in momenti di difficoltà e dolore. Ci invita a credere nell’aiuto di Dio e nella sua capacità di realizzare miracoli anche in situazioni che sembrano impossibili. Ci mostra, infine, anche il carattere umano di Gesù, che piange la morte dell'amico Lazzaro e si commuove per il dolore delle sue amiche. Ci ricorda che Egli è sempre vicino a noi nelle nostre sofferenze e comprende il nostro dolore.
Infine, alla luce della risurrezione di Gesù possiamo leggere la resurrezione di Lazzaro quale prefigurazione della nostra speranza. Il Vangelo di Giovanni ci insegna che la resurrezione non è solo un evento futuro, ma un evento che ha già avuto luogo in Gesù Cristo e che ci dà la speranza di una vita eterna con Dio.
Tutte le letture di oggi ci parlano della vita, della risurrezione e della speranza che abbiamo in Cristo. Anche quando ci sentiamo disperati, quando tutto sembra perduto, quando ci sentiamo ossa secche possiamo affidarci alla sua grazia e alla sua misericordia che ci ridà la speranza e ci fa risorgere.
La quaresima è il momento giusto per fare propositi di conversione. San Paolo ci ricorda che se viviamo secondo la carne, non possiamo piacere a Dio. Ma se viviamo secondo lo Spirito, possiamo trovare la vita e la pace. Lo Spirito Santo che abita in noi ci rende figli di Dio e ci dà la forza di superare le tentazioni e le difficoltà che incontriamo nella vita. Giovanni ci indica Gesù come Signore della vita e della morte e che anche noi possiamo avere la speranza di risorgere con lui.
La quaresima è anche il momento per verificare quale significato ha per noi la speranza che abbiamo in Cristo, quanto è fondata in noi la certezza della sua presenza nella nostra vita e della sua forza che ci fa risorgere ogni volta che ci sentiamo sconfitti. Che il Signore ci dia la forza di vivere secondo lo Spirito Santo e di avere sempre la speranza nella vita eterna con lui.
La presenza dello Spirito Santo nella vita dei credenti è fondamentale per vivere una vita cristiana autentica. Lo Spirito Santo ci aiuta a capire la Parola di Dio e a metterla in pratica nella nostra vita di tutti i giorni. Ci dona la forza per superare le tentazioni e per perdonare gli altri, ci dà la pace e la gioia interiore, ci illumina e ci guida nella preghiera e nelle decisioni importanti.
Lo Spirito Santo ci dà i doni carismatici, che sono doni particolari che vengono dati ai credenti per il bene della comunità cristiana. Questi doni includono la profezia, la guarigione, la parola di conoscenza, la fede, la capacità di parlare in lingue e di interpretarle (1 Cor 12,8-11).
La speranza nella vita eterna è una realtà che trascende la vita terrena e si riferisce alla vita dopo la morte. È una vita senza fine che viene vissuta in comunione con Dio. Nella fede cristiana essa non è solo una questione di durata, ma anche di qualità: essa implica la pienezza della gioia, della pace e dell'amore.
La vita eterna è una promessa di Gesù Cristo ai suoi discepoli, ed è stata resa possibile attraverso la sua morte e risurrezione. Gesù ha detto: "Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà" (Giovanni 11:25). Ciò significa che chiunque crede in Gesù e lo segue, ha la promessa di una vita eterna dopo la morte.
La vita eterna nell'accezione cristiana si riferisce alla vita senza fine che i credenti vivranno dopo la morte fisica, in comunione con Dio. Questo concetto è fondamentale nella teologia cristiana e si basa sulle parole di Gesù riportate nei vangeli, dove egli promette la vita eterna a coloro che credono in lui.
È una vita di felicità, pace e gioia ininterrotta in presenza di Dio. È una vita senza dolore, senza malattia, senza peccato e senza morte ed è resa possibile attraverso la morte e la risurrezione di Gesù Cristo che ha aperto la strada per tutti coloro che credono in lui.
Nella tradizione cristiana, la vita eterna non è qualcosa che si ottiene semplicemente vivendo una vita buona o facendo buone opere, ma piuttosto è un dono di Dio che viene ricevuto attraverso la fede in Gesù Cristo. Questa fede richiede la conversione del cuore e la volontà di accettare Gesù come Signore e Salvatore personale.
Padre Celeste, ti ringraziamo per il dono della vita eterna che ci hai promesso attraverso la morte e la risurrezione di tuo figlio Gesù Cristo. Concedici la grazia di vivere ogni giorno in attesa di questa vita, mantenendo la fede in Cristo e seguendo il suo esempio di amore e servizio. Sii con noi in ogni momento della nostra vita, guidandoci sulla via della santità e della giustizia. Nel nome di Gesù Cristo, nostro Signore e Salvatore, Amen.